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La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno colpisce 6 milioni di italiani, mettendone a rischio salute e qualità della vita
Russamento notturno, perdita di produttività sul lavoro, scarsa attenzione alla guida e non solo. Stando alle recenti comunicazioni dell’Ansa, la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno o OSAS colpisce quasi 6 milioni di italiani, ed è una tra le principali cause di incidenti stradali nel Belpaese – 22% degli scontri automobilistici, secondo un’indagine del Ministero dei Trasporti. L’eccessiva sonnolenza diurna o EDS, di cui l’OSAS è la prima responsabile, favorisce infatti l’insorgere di più o meno lievi disturbi dell’attenzione, che rendono faticoso lo svolgimento delle attività quotidiane.
La mancanza di un buon sonno riabilitativo è pericolosa non soltanto per la salute del paziente – le cui funzionalità cardiorespiratorie, metaboliche e neurologiche vengono irreparabilmente danneggiate – ma anche per quella del partner, i cui naturali ritmi di sonno-veglia subiscono drastiche variazioni.
Cos’è esattamente l’OSAS?
Dal punto di vista dell’anatomia umana, la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno comporta frequenti episodi di ostruzione completa o parziale delle alte vie respiratorie, tra cui la cavità nasale, la faringe e la laringe. Ciò comporta un minore afflusso di ossigeno nel sangue, con impatti negativi sulla pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Ma non è tutto. Nei pazienti affetti dal disturbo si riscontrano insufficienze croniche della circolazione: l’OSAS è particolarmente pericolosa per i bambini, i quali subiscono con maggiore impatto gli effetti della mancanza di sonno e delle apnee notturne.
Qual è il ruolo dell’odontoiatria nel trattamento delle OSAS?
L’odontoiatra, in virtù dei controlli periodici di sua competenza, può riconoscere il russamento ed intervenire terapeuticamente sull’OSAS stessa, mediante l’applicazione di dispositivi intraorali (Oral Appliances). La scelta del dispositivo è condizionata da fattori quali il comfort, la facilità d’uso, l’avanzamento della mandibola e la capacità d’avanzamento della stessa: si tratta di una terapia medica non invasiva che, se non sufficiente, può essere seguita da un intervento chirurgico. L’utilizzo di apparecchi ortodontici mobili serve a distanziare la mandibola – quindi la base della lingua dalla parete posteriore della faringe, aumentando notevolmente le chance di una corretta respirazione.
È possibile prevenire le OSAS?
La prevenzione delle OSAS è uno degli argomenti più dibattuti in ambito medico-sanitario. Tra costi diretti (ricoveri ospedalieri, visite ambulatoriali, diagnostica strumentale ma non solo) e indiretti (incidenti ed altri danni collaterali a cose o persone) si stima che il costo per il Paese di una mancata consapevolezza sull’argomento ammonti a 2,9 miliardi di euro. La prevenzione è possibile e necessita di azioni diagnostiche/terapeutiche multidisciplinari e multiprofessionali: eccessivo consumo di alcool, regimi alimentari non bilanciati e tabagismo contribuiscono all’insorgenza della sindrome.